Grindhouse: una doppia proiezione cinematografica di film densi di sesso, violenza e ogni altro genere di materiale estremo. La pellicola sporca di polvere comincia a scorrere. Sono i registi di Le iene, Desperado, Pulp Fiction, Dal tramonto all’alba, C’era una volta in Messico, Kill Bill e Sin City e il marchio di fabbrica della Tarantino’s factory si svela con la cinepresa sinuosa che segue dei piedi nudi femminili lungo un corridoio, ma c’è lo zampino del socio e discepolo terribile, Robert Rodriguez, il Mariachi del cinema indipendente nel progetto più “out” della stagione cinematografica nella ragazza che sfoggia un AK47 al posto di una gamba artificiale. Robert e Quentin presentano un double feature, due film al prezzo di uno, due esplosioni di materiale pulp da “serie Z”, pellicole altrimenti destinate a squallidi drive in di provincia questa volta nobilitati da cotanta firma!
Febbraio 2007 Archives
La notte degli Oscar 2007 ha premiato con ben 5 statuette alcuni fra i film che fanaticaboutfilms vi ha proposto in anteprima nei mesi scorsi. Marie Antoinette, il film in cui la bellissima Kirsten Dunst interpreta la giovanissima sposa di Luigi XVI tra i fasti della reggia di Versaille, diretto da Sofia Coppola ha vinto l’Oscar per i migliori costumi opera di Milena Canonero: bellissimi, coloratissimi e sfarzosi. Babel di Alejandro Gonzales Iñarritu ha vinto il premio per la migliore colonna sonora opera del compositore Gustavo Santaolalla, già vincitore dell’Oscar nel 2006 per le musiche del film I segreti di Brokeback Mountain e compositore della colonna sonora di Amores Perros, 21 Grammi e I diari della motocicletta. Il premio per la migliore fotografia va all’atmosfera fantasy-horror de Il labirinto del fauno di Guillermo del Toro, creata dall’esperto direttore della fotografia Guillermo Navarro, che collabora anche con Robert Rodriguez e Quentin Tarantino. Il Labirinto del Fauno, porta segreta per un mondo sotterraneo popolato da personaggi fiabeschi e spaventosi si è aggiudicato anche i premi per miglior trucco e migliore scenografia.
Finalmente uno dei registi più importanti del panorama mondiale ha avuto il suo momento di celebrazione. La notte degli Oscar 2007 ha tributato il successo di Martin Scorsese e del suo The Departed. Le previsioni sono state ampiamente rispettate anche se il sapore della serata lascia l’amaro in bocca per un premio che sembra più alla carriera, un omaggio dovuto a un genio troppo spesso dimenticato. Miglior film, regia, sceneggiatura non originale e montaggio, quattro premi fondamentali per decretare il vero successo di un film. Peccato per l’esclusione di Leonardo Di Caprio che dovrà ancora aspettare. Come vuole la tradizione degli ultimi anni, i premi per miglior attore (maschile e femminile) sono stati attribuiti a due interpretazioni “biografiche”, Forest Whitaker per The Last King of Scotland e Helen Mirren per The Queen.
E’ on line il primo vero trailer di The Simpsons Movie: la più cinica e irriverente famiglia d’America sarà sugli schermi americani la prossima estate e in Italia in autunno. Nel primissimo teaser Homer in mutande sul divano di casa Simpson ostentava una t-shirt con il logo di Superman in una irriducibile sfida tra icone (S come Superman? Ovviamente no, S come Simpson!). Nei trailer successivi (con due code diverse, ma con lo stesso incipit) Groening e soci irridevano la perfezione digitale che Hollywood continua ad inseguire, rivendicando con orgoglio la bidimensionalità della loro animazione: un saltellante coniglietto in CGI dalle forme disneyane veniva schiacciato dal celebre logotitolo giallo morendo sul colpo. Il trailer lungo, da ieri on-line, suggerisce che Homer combinerà un disastro di proporzioni immani e si ritroverà tutta la sua comunità contro.
La passione cinematografica per i pinguini non è terminata. L’estate del 2007 sarà il turno di Surf’s up, il nuovo film di animazione digitale prodotto da Sony Pictures e Columbia. Il film sarà co-diretto da due veterani della computer grafica, Ash Brannon (Toy Story 2) e Chris Buck (Tartan), e prodotto da Chris Jenkins, anima di Atlantis e Hercules per la Disney. Surf’s up adotta l’innovativa forma del falso documentario, per raccontare con ironia le competizioni surfistiche nel mondo dei pinguini. Il protagonista è Cody, un giovane esemplare di Pinguino reale dal ciuffo, che sogna di diventare un surfista e partecipare alla sua prima competizione come professionista. I suoi allenamenti e il suo viaggio verso le gare saranno seguite da una troupe di documentaristi, nel classico stile di un (falso) documentario, riprendendo la sua vita giorno e notte.
Non ci sono più le torri gemelle, ma New York è sempre New York. La grande mela, il centro del mondo, è l’unico luogo in cui si può andare da un lato all’altro della città saltando dal tetto di un grattacielo all’altro. New York è, infatti, l’unico luogo al mondo dove può esistere l’Uomo Ragno. Ormai è un paladino, ormai i bambini lo amano e la bandiera americana lo cinge come un eroe. Spiderman ha una vita privata, dei sentimenti, un amore, ma anche responsabilità sempre più gravose da sopportare. Un nuovo nemico minaccia la pace della nazione, è fatto di sabbia e ha una forza smisurata, sembra invincibile. La sfida diventa doppia quando Peter Parker scopre che Sandman è in realtà l’uomo che ha ucciso suo zio. E’ tempo di scelte, difficili e dure da digerire.
Nella smorfia napoletana il 23 è il numero dello scemo. Forse si tratta solo di una coincidenza. Forse no. Non crede più nel caso Walter (Jim Carrey) dopo aver ricevuto un libro in regalo. Il numero 23, questo il titolo, sembra solo un vecchio volume dalla copertina rossa trovato su uno scaffale di un negozio di testi usati. Pagina dopo pagine Walter scopre che quel libro parla della sua vita e che il 23 è un numero ricorrente in qualsiasi sua azione. L’idea diviene un’ossessione, l’ossessione una fobia.
Il canto dei grilli è l’unico suono che rompe il silenzio notturno di una via residenziale. Un telefono suona e siamo proiettati dentro un furgone dotato di impianti di spionaggio di alta tecnologia. Inizia una registrazione. Viene detto qualcosa che non dovrebbe essere sentito da orecchie indiscrete. Un celebre comico deve essere ucciso, la ricompensa è alta. Il ritmo accelera, la musica sale. Sono senza ritegno, sono degenerati, sono psicotici, sono sette assassini disposti a tutto pur di ottenere il premio per questo lavoro poco pulito. Unico inconveniente: sono uno contro l’altro, in gara per vincere.
Gregory Nava e Jennifer Lopez ancora insieme con il film Bordertown, dopo che nel 1998 il regista era riuscito a far guadagnare all’attrice una nomination ai Golden Globes per la pellicola Selena, film che racconta la vera storia della giovane cantante texana Selena Quintanilla-Perez, morta tragicamente nel 1995 a soli 23 anni. Co-sceneggiatore nel 2003 del film Frida, altro omaggio ad una celebre artista (la pittrice messicana Frida Kahlo), Nava passa al thriller, dirigendo questa volta la cantante-attrice nel ruolo di Lauren Fredericks , una giornalista del Chicago Sentinel, che sogna di diventare corrispondente dall’estero e inviata di guerra in Iraq.