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08.04.06
SIMPSON: Il film

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Era davvero da tanto tempo che si parlava di un possibile approdo sul grande schermo della famiglia più cinica d’America. Adesso però è ufficiale, il lungometraggio dei Simpson uscirà nelle sale il 27 luglio del 2007, a 17 anni dalla nascita del cartoon di Matt Groening.
È on-line infatti un primo teaser, che il pubblico americano può anche vedere in sala (a seconda della sorte: il teaser è presente solo in una copia su tre..) insieme ad Ice Age II. Solo ventitre secondi, caratterizzati però dal leitmotiv che segna quasi ogni personaggio di Springfield: l’irriverenza. Nei primi 10 secondi, infatti, appare la grande S del supereroe più famoso d’America, creando negli spettatori l’idea che si tratti dell’ennesimo sequel di Superman, ma quasi per magia ecco apparire Homer Simpson, in mutande, sul divano e con la maglietta del supereroe, che afferma: “Non ricordo cosa devo dire”.

Seppure la serie televisiva sia leggermente in calo, un calo quasi fisiologico dopo essere giunti a quota quasi 400 puntate (il traguardo, che rappresenta il record del cartoon più longevo di sempre,
dovrebbe essere raggiunto nel maggio 2007), la decisione di portare i Simpson sul grande schermo potrebbe avere effetti importanti, come ha dichiarato lo stesso Groening: “Quest'anno sembra che tutti abbiano ritrovato una grande energia creativa. Stiamo iniziando a pensare e a cercare nuove idee per il film dei Simpson che - credo - potrà rinvigorire completamente anche la versione televisiva... oppure potrebbe definitivamente stroncarla!!! Vorremmo raccontare una storia che per motivi di tempo e altro non è possibile mostrare in televisione, sfruttando anche le maggiori risorse messeci a disposizione, puntando su un processo di animazione più ambizioso”.
È strabiliante pensare al successo raccolto nel tempo da Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie, che rappresentano sicuramente la famiglia più longeva della storia della televisione. Sulla loro onda è nata l’idea del cartoon “moderno”, definitivamente sdoganato dalle tematiche infantili o comunque indirizzate ad un pubblico esclusivamente di bambini. I Simpson in fondo sono questo, un cartone che si sviluppa su più livelli, destinato ad un target difficilmente identificabile, in quanto può piacere al bambino di dieci anni, attirato dall’irriverenza e dai tratti inconfondibili dei personaggi, come al trentenne che riesce a cogliere quello che davvero si nasconde dietro alle immagini: la serie, infatti, ha affrontato moltissime tra le tematiche sociali più articolate e complesse della realtà americana, senza mai perdere il suo sguardo sarcastico e il tono beffardo. Gli esperimenti ideati da Groening e dal suo team in questi anni hanno letteralmente rivoluzionato il mondo dei cartoni animati occidentali, riuscendo addirittura, controsenso in termini, ad attaccare pubblicamente la televisione attraverso la televisione (per fare solo un esempio, sono innumerevoli le critiche mosse dalla serie alla Twenty Century Fox, che tra l’altro produce il cartone). Se il successo si giudica dai tentativi di emulazione, allora i Simpson hanno davvero stravinto: basti pensare a South Park, altra serie televisiva cartoon, che come i Simpson non è certamente indirizzata ad un pubblico di bambini. Anche se in molti criticheranno la scelta di Groening, accusandolo magari di svendere i Simpson, noi siamo dalla sua parte, in quanto Springfield è una città nata come laboratorio creativo, e quale occasione migliore del cinema per testare qualcosa di nuovo?
A sottolineare inoltre il ruolo che ha la sperimentazione nei Simpson segnaliamo inoltre una vera e propria “chicca”, la sigla del cartoon realizzata con attori veri, disponibile ciccando qui
V.B.

In rete:

Il teaser
Il sito ufficiale dei Simpson

Scritto da mastino il 08.04.06 10:52