Secondo molti, la nuova fatica di David Lynch INLAND EMPIRE (rigorosamente in maiuscolo, precisa il regista) sarà ospitato nella prossima edizione del Festival di Cannes. Massimo riservo sulla trama, che l'autore di Twin Peaks liquida con “una donna in pericolo, un film nel film”. Di certo si sa che come per il precedente Mulholland Drive il titolo si riferisce a una zona di Los Angeles (in questo caso, residenziale e periferica e non celebre e prestigiosa come la precedente). Sembra anche che Lynch abbia girato il film letteralmente senza sceneggiatura, tenendo buono un vago canovaccio e scrivendo le scene di volta in volta appena prima di girarle.
Considerato ormai uno dei massimi autori del panorama cinematografico mondiale, David “czar of bizarre” Lynch non si adagia sugli allori del grande successo di critica Mulholland Drive (anche candidato all'Oscar!) e si mette radicalmente in gioco: “Tra me e la pellicola è finita” ha dichiarato a Variety - INLAND EMPIRE è infatti girato tutto in Digital Video.
Marzo 2006 Archives
E' in arrivo una nuovissima serie di anteprime gratuite per tutti i famelici fanatic sintonizzati sul nostro sito.
Dopo il successo di Quel pazzo venerdì e Mean Girls, il quarantenne regista statunitense Mark Waters torna dietro la macchina da presa per mettere in scena una romantica storia d'amore sospesa fra mondo visibile e mondo invisibile, tratta dal fortunato bestseller dell'architetto e scrittore transalpino Marc Levy (che fra l'altro partecipa al film in qualità di produttore esecutivo), dal titolo Se solo fosse vero (Just Like Heaven).
La vicenda narrata è quella del giovane single David che, dopo aver preso in affitto un incantevole appartamento a San Francisco, si convince che esso sia abitato da un altro inquilino piuttosto... fantasmatico. L'anima in pena in questione è la giovane e bella Elizabeth, che comincia a comparire e scomparire dall'abitazione sotto gli occhi increduli del neo affittuario. Mentre David si renderà conto di essere l'unica persona in grado di vedere Elizabeth vagare sulla terra e mentre lei si convincerà sempre più d'essere, in qualche modo, ancora viva, fra i due nascerà un sentimento profondo capace di travalicare due realtà tanto distanti quanto apparentemente inconciliabili.
Dopo un paio di lungometraggi statunitensi (Human Nature e Se mi lasci ti cancello), Michel Gondry torna a casa. Non solo perché ha girato il suo nuovo The Science of Sleep nella nativa Francia, ma proprio perché, stando alle dichiarazioni del regista, l'ambientazione principale è la casa parigina in cui lui stesso ha vissuto una quindicina di anni fa. Gael Garcia Bernal interpreta il timido Stephane, un giovane messicano che va a Parigi per lavorare, dall'immaginazione troppo fervida: al punto che i suoi sogni si mischiano alla realtà fino a fargli perdere il controllo. Quando si innamorerà di Stephanie (interpretata da Charlotte Gainsbourg) e le cose si complicheranno ulteriormente…
Inevitabile, stando a tutto questo, ripensare a Se mi lasci ti cancello; sarà interessante però vedere come se la cava Gondry (autore di videoclip ormai leggendari, soprattutto per Bjork, Massive Attack, Chemical Brothers...) alla sceneggiatura senza il solido appoggio di Charlie Kaufman (Essere John Malkovich, Il ladro di orchidee...), di cui si è valso invece per i due film precedenti. Film ugualmente segnati da un talento visivo inconfondibile, straripante, inventivo oltre i limiti.
È ormai ufficiale: il nuovo progetto di Clint Eastwood, che racconterà la battaglia di Iwo Jima, si articolerà in due film, la cui distribuzione nelle sale sarà contemporanea. La prima delle due pellicole, Flag of our Fathers, vedrà lo scontro, fra i più epici della seconda guerra mondiale, dal punto di vista americano. La seconda, il cui titolo è per ora Red Sun, Black Sand seguirà la vicenda dalla parte giapponese. Ispirato alla storica foto di Joe Rosenthal, nella quale un gruppo di soldati americani innalza la bandiera sul campo di battaglia, il film è tratto dal best-seller di James Bradley e sceneggiato da Paul Haggis (Million Dollar Baby, Crash – Contatto Fisico). A recitare nel primo film saranno esclusivamente attori sotto i 26 anni, vista la giovanissima età dei combattenti nel ’45. Il secondo film, sceneggiato da una collaboratrice nippo-americana di Haggis, Iris Yamashita, vedrà come protagonisti solo attori giapponesi. Con questa mossa inaspettata, Eastwood sembra aver aggirato ogni perplessità degli estremo-orientali, preoccupati, conscendo le posizioni politiche del regista, di trovarsi di fronte ad un film irrispettoso verso le 20.000 vittime della cruenta battaglia.
M.B.
Caro filmaker,
come sai bene a Bari il 2 aprile succede qualcosa di importante. Punta Perotti, il grande complesso abusivo costruito a ridosso del mare, dopo anni di battaglie giudiziarie sarà finalmente abbattuto. Il 23 e il 24 aprile saranno demoliti anche gli ultimi edifici e l'orizzonte della città sarà sgombro dei 300.000 metri cubi di cemento che ad oggi lo ostruiscono.
Per questo mi sto, ci stiamo, muovendo. Per questo ti invito a venire a Bari e portare la tua telecamera, il tuo punto di vista. Insieme racconteremo il lungo istante del botto e le reazioni della gente, l'atmosfera della città o anche brevi storie di invenzione ambientate durante l'evento.
La suggestione visiva alla base del progetto è riprendere la grande implosione da cento, mille prospettive diverse. Un po' come nel finale di Zabriskie Point. Ecco perché il progetto si chiama Perotti Point.
Un Media Center sarà appositamente allestito presso la Futura Cinematografica in Largo Adua 31 (Dispoto&Partners) per organizzare i materiali raccolti e convogliarli in un unico videodocumento finale montato da Alessandro Piva.
Ti chiedo allora un'adesione al progetto, sia essa solo nominale o - ne sarei davvero felice - un impegno a raggiungermi a Bari per filmare insieme l'avvenimento.
Ecco infine l'indirizzo del sito che raccoglie i fermenti intorno all'iniziativa: www.perottipoint.it.
Un saluto sincero,
Ale Piva
La porta d'oro che dà il titolo all'ultimo film di Emanuele Crialese è Ellis Island, isoletta “anticamera” di New York su cui venivano “parcheggiati” i milioni di emigranti all'inizio del '900, in attesa di venire accettati. È il caso della famiglia Mancuso, protagonista della vicenda, che decide di vendere tutto e lasciare la Sicilia verso l'America e le sue promesse di prosperità.
La carriera stessa di Crialese è stata finora sempre sospesa dentro e fuori la propria terra natale. Il lungometraggio d'esordio Once We Were Strangers (1997), realizzato a New York dopo la scuola di cinema, ha concorso al Sundance Festival; il successivo Respiro (2002) girato a Lampedusa, ha addirittura vinto la sezione “Settimana della critica” al Festival di Cannes, e ha poi riscosso notevoli consensi anche all'estero. Questo nuovo The Golden Door, girato in Argentina e in Sicilia, è prodotto, oltre che da Titti Films, Respiro (fondata dal regista) e Raicinema (con il contributo del Ministero per i beni e le attività culturali), anche dalle francesi Memento e Arte. Anche per questo è lecito aspettarsi una presentazione al Festival di Cannes, prima dell'uscita prevista per fine maggio.
Protagonista sarà Vincenzo Amato, che ha finora accompagnato Crialese in tutti i suoi film, insieme alla giovane star transalpina Charlotte Gainsbourg (21 grammi, Due volte lei).
M.G.
"Questo film è su un proiettile, che non solo ha ucciso Bobby Kennedy, ma che ha sconvolto le vite di ogni personaggio della storia e ha ucciso l'innocenza dell'intero Paese". Edward Bass, che produrrà la pellicola con la Bold Films, ha commentato così Bobby di Emilio Estevez, ancora in fase di post-produzione ma già al centro delle discussioni per la delicatezza dell’argomento affrontato. Bobby è un film che Estevez cercava di realizzare da oltre dieci anni ma che, nonostante il nodo centrale della storia sia l’omicidio di Robert Kennedy, non vuole essere un film politico. Iil regista ha infatti dichiarato: “L'hotel e gli impiegati che lavoravano sotto quel tetto servono come microcosmo per rappresentare quello che stava succedendo nel Paese in quel periodo".
Al via a giugno le riprese di Bumba Atomika, prodotto e diretto dal giovane Senesi Michele con la sua PALONEROfilm, fondata nel 2005. Il film rivisita in chiave grottesca la commedia con una storia irriverente, surreale, a tratti di grande violenza: al centro delle vicende, quattro improbabili ragazzi e le loro disavventure etiliche. Nella furibonda ricerca del denaro necessario a soddisfare il perenne consumo di alcol a cui sono dediti, i quattro rimarranno coinvolti in una surreale spirale di morte, e dovranno affrontare un lato sotterraneo e visionario della società fatto di gemelli siamesi, necrofile, partigiani, cannibali, atleti shaolin, apparizioni cristologiche.
Bumba Atomika abbraccia in pieno la politica, produttiva e creativa, del cinema a basso costo. Il film infatti è girato nella provincia marchigiana, lontano dai grandi set, senza grossi nomi nel cast e con un budget limitato, che da un lato porterà delle limitazioni formali, ma dall’altro renderà possibile un'assoluta libertà creativa. “Solo in questo modo“ - dice il regista - “potremo veramente costruire il film che vogliamo, senza compromessi e legami vincolanti, ma solo con coraggio, grinta, artigli affilati, sudore ed energia”.
In rete:
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Esce oggi in una doppia versione il DVD di King Kong: oltre all’edizione in disco singolo, per tutti gli appassionati sarà disponibile una Limited Edition, in due dischi, arricchita da un artwork appositamente realizzato dalla Weta, società di produzione Premio Oscar che ha curato gli effetti speciali del film, e da tre ore di straordinari contenuti extra.
“È quando ho visto King Kong sul grande schermo per la prima volta che ho desiderato diventare un filmmaker”, ha dichiarato Peter Jackson. Il valore della Limited Edition sta proprio qui: nel dare la possibilità a tutti gli amanti dell’epopea visionaria di Kong e di Jackson di condividere la realizzazione di un sogno che l’autore ha coltivato fin da bambino (e che gli è valso ben tre Premi Oscar: Miglior Sonoro, Miglior Montaggio, Effetti Visivi).
La Limited Edition propone dunque un eccezionale e corposissimo Dietro le quinte che prevede, oltre ad una speciale introduzione di Jackon, ben 152 minuti che raccontano tutta la post produzione del film e due imperdibili incursioni sul set, con tutta la troupe, ad esplorare i segreti dell’Isola del Teschio e l’atmosfera della New York degli anni trenta.
In rete:
Il sito ufficiale
Fanatic about Kong
È online il teaser di Lady in the Water, l'atteso nuovo progetto di M. Night Shyamalan, tratto da quella che originariamente era una favola scritta dal regista per i suoi figli. Cleveland Heep, custode di un complesso condominiale (interpretato dal Paul Giamatti di Sideways, attore singolarmente lontano dalle scelte di casting usuali di Shyamalan), incontra una strana ragazza uscita dalla piscina del complesso. Si tratta di una ninfa (la Bryce Dallas Howard di The Village e Manderlay), il personaggio di una favola della buonanotte che deve tornare nel suo mondo nonostante i suoi nemici tentino di tenerla nel nostro.
Si intitola La strada di Levi il nuovo documentario di Davide Ferrario, in sala a ridosso del 25 aprile per la 01 Distribution. Prodotto dal regista stesso, grazie anche al finanziamento statale, il film ripercorre il lungo viaggio che Primo Levi compì alla volta dell'Italia al ritorno da Auschwitz (già raccontato dal romanzo La tregua) dopo la liberazione. Ma non solo: vuole essere non di meno un ritratto obiettivo dell'Europa dell'Est dei nostri giorni, al di là dei luoghi comuni, cercando di applicare la lucidità dello scrittore torinese alla difficile situazione odierna dei luoghi attraversati nel suo cammino.
L'intenzione di Ferrario è di affidare le immagini (che mescolano spezzoni di repertorio a riprese attuali) alle sole parole di Levi, senza altro commento del regista o dello sceneggiatore Marco Belpoliti.
M.G.
E’ on-line il nuovo trailer di Cars, prossimo film della Disney dopo l'acquisizione di Pixar e l'ingresso ai vertici di Steve Jobs. Se già dalle prime immagine avevamo intuito il tipo di storia, questo simpatico trailer non lascia dubbi. Dopo aver scoperto i principali doppiatori della versione originale, da Paul Newman a Owen Wilson, adesso possiamo spingerci anche oltre, fino a scommettere che il nostro protagonista, Lighting McQueen, prenderà una bella sbandata per una porsche, Sally, con una carrozzeria da schianto. Facile anche intuire che Doc Hudson, l’auto di serie doppiata da Paul Newman, rappresenterà un po’ il veterano della situazione, mentre Mater, carroattrezzi di una cittadina americana, sarà il miglior amico di Lighting. Si conferma la qualità straordinaria dell’animazione, davvero meticolosa ed originale, che raggiunge il punto più alto nelle rappresentazioni paesaggistiche: scenario perfetto per entrare nel mondo di una delle pellicole più attese dell’estate. La regia torna a John Lasseter, già vicepresidente della Pixar (ora a capo degli uffici creativi di Disney) e autore di Toy Story e A Bug’s Life.
V.B.
In rete:
Il trailer
Farà discutere Flight 93, ricostruzione in tempo reale di ciò che avvenne prima dello schianto (vicino a Shanksville, Pennsylvania) dell'unico aereo dirottato l'11 settembre 2001 che non ce la fece a raggiungere l'obiettivo prefissato. Sull'avvenimento circolano diverse versioni contrastanti, e infatti anche l'omonimo predecessore di Flight 93, un TV-movie di recente produzione, è stato oggetto di molte polemiche.
Il regista e sceneggiatore, l'inglese Paul Greengrass (The Bourne Supremacy, Bloody Sunday) dice di essersi basato, oltre che sulle testimonianze dei familiari delle vittime, sulle conversazioni telefoniche che i passeggeri avrebbero fatto in tempo a effettuare (ma anche su questo alcuni avanzano dubbi). Il trailer consiste proprio di un mix di voci, tra le quali appunto queste presunte telefonate, su un elusivo sfondo di immagini di radar e una sola breve immagine sfuocata dell'interno dell'aereo.
Sta ormai per essere ultimato Babel, film che vede protagonista Brad Pitt, affiancato da Cate Blanchett, e il giovane messicano in vertiginosa ascesa Gael Garcia Bernal (I diari della motocicletta, Y tu mama tambien, La mala educación). Ambientato in ben tre diversi continenti (tra Messico, Nord America, Tunisia, Marocco e Giappone), inizia con una donna (Blanchett) in vacanza in Marocco con il marito (Pitt) che viene ferita accidentalmente da un'arma da fuoco, il che innesca una serie di impensabili influenze che si disperdono in vari episodi paralleli.
Ancora nessuna voce confermata riguardo alla data di uscita, ma è verosimile, almeno per quanto riguarda gli States, ipotizzarla per quest'autunno. Altrettanto plausibile è la presentazione al Festival di Cannes in Maggio, dove nel 2001 è iniziata la carriera del regista, Alejandro Inarritu, che presentava allora il suo primo film (Amores Perros), e dove, soprattutto, lo sceneggiatore Guillermo Arriaga (fidato collaboratore di tutte le opere di Inarritu) è stato insignito l'anno scorso della Palma D'Oro per la migliore sceneggiatura (per Le tre sepolture di Tommy Lee Jones).
M.G.
Tratto dal best seller di Lauren Weisberger, The Devil Wears Prada segue le tracce di una giovane ragazza, Anne Hathaway (Pretty Princess, Brokeback Mountain), che dalla provincia si trasferisce a New York per lavorare come assistente nella redazione di un’importante rivista di moda. Ma, ad attenderla, oltre alla vita impervia della grande città, una caporedattrice esigente e temibile quanto il diavolo, interpretata da una splendida Meryl Streep.
Interessante osservare che il libro su cui si basa il film racconta la vera storia vissuta dall’autrice, che si è ritrovata a fare i conti con la realtà lavorativa della rivista Vogue, sotto la guida della redattrice Anne Wintour.
A dirigere il tutto David Frankel, autore televisivo che ha diretto alcune puntate di Sex and the City e Band of Brothers.
Una curiosità: nel cast sarà presente anche la modella Gisele Bundchen (Taxi).
L’uscita del film, prodotto dalla Fox, è prevista negli Stati Uniti per l’estate 2006.
C.L.
In rete:
Internet Movie Database
Tratto da un libro, per molti il più rappresentativo, del notissimo autore di fantascienza Philip Dick (Un oscuro scrutare), A Scanner Darkly racconta la storia di un poliziotto, Bob Arctor, infiltrato in un gruppo di tossicodipendenti per investigare sulla sostanza M (Morte; nella lingua originale, infatti, è chiamata sostanza D). Ambientato in un futuro edificato sull’esasperazione del controllo sulla società da parte dello Stato, il film s’inserisce nel filone, recentemente sempre più gremito, della contemporanea science-fiction. Non sembra casuale, infatti, la scelta del protagonista principale: Keanu Reaves. In questa visione claustrofobia di un mondo in cui due persone su dieci spiano le altre otto, risulta più che indovinata la particolarità stilista del regista, Richard Linklater, che ripropone la tecnica del rotoscoping, adottata già in Waking Life: un eccezionale lavoro di post-produzione sul girato che lo rende una strabiliante via di mezzo tra ripresa diretta e animazione.
A cinque anni dall’attacco alle torri gemelle, è in fase di post produzione la prima versione cinematografica dell’evento. Il motivo della lunga attesa può essere imputabile alle numerose versioni dei fatti che, da ormai cinque anni, si susseguono senza mai giungere ad una conclusione; o, forse più verosimilmente, al fatto che le major non avevano alcuna intenzione di infiammare qualche nervo ancora scoperto della società americana. Oliver Stone si muove per l’appunto alla ricerca di una verità alternativa, potenziale, nel tentativo che da qui possa scaturire da un’analisi storiografica dei fatti: un’accusa forse, come già accadeva in JFK, a chi ha deciso di archiviare troppo celermente la pratica 11 settembre.
Il film, come si poteva facilmente prevedere, ha letteralmente catalizzato i riflettori su di sé. Stone ha fatto ricostruire Ground Zero in California, ed ha affermato di essersi concentrato principalmente sugli aspetti psicologici della storia, sottolineando l’importanza che l’evento ha ricoperto per milioni di persone. Il film non uscirà nelle sale l’11 settembre del 2006, per non dare l’apparenza di strumentalizzare i fatti. Uscirà però esattamente un mese prima, l’11 Agosto.
Incredibile ma vero, è in produzione il sesto capitolo della saga dedicata al pugile più famoso della storia del cinema. La notizia di un ritorno sul ring dello Stallone Italiano ha incuriosito mezzo mondo, dando vita ad una miriade di forum interamenti dedicati all’argomento. In seguito alla proposta della MGM di realizzare un nuovo capitolo, infatti, il quasi sessantenne Sylvester Stallone ha deciso di riprendere i guantoni appesi al chiodo da ormai sedici anni. Seppur con un budget relativamente modesto (si parla di circa 15 milioni), Sly ha accettato immediatamente, scrivendo la sceneggiatura e occupandosi ancora una volta della regia. Ambientazione underground e location raffiguranti i bassi fondi di Philadelphia saranno i punti di partenza di questo film, che a tutti gli effetti non può dirsi un vero e proprio sequel di Rocky V: in un certo modo, infatti, si ricollega al più lontano Rocky, del 1976, in cui un pugile da strada incarnava la realizzazione del sogno americano, con tutte le sue luci e le sue ombre.
La data di uscita per la Fox (in contemporanea mondiale) di The Omen (attualmente in postproduzione) non è certo casuale. Il 6 giugno del 2006 non può che richiamare 666, il numero demoniaco per eccellenza. Stiamo parlando infatti del remake del celebre Il presagio di Richard Donner (1976), girato da John Moore, oltre che in Croazia, in una città, Praga, capace da sola di evocare quelle sinistre atmosfere e quelle presenze demoniache che il titolo promette. Al di là di alcune attualizzazioni, il nocciolo della trama (sviluppata in script dall'esordiente Dan McDermott) rimane la comparsa, in una insospettabile famiglia americana, di un bambino intorno a cui si verificano decessi sempre più allarmanti, fino al sospetto che dietro al bambino si celi, in realtà, niente meno che l'Anticristo.
Liev Schreiber, Julia Stiles e Mia Farrow tra i protagonisti; nel ruolo dell'inquietante fanciullo, un Seamus Davey-Fitzpatrick che il trailer ci mostra minaccioso come non mai.
M.G.
Dopo i contrasti che lo hanno portato ad abbandonare il set di Mission Impossible 3, David Fincher ritorna su territori noti. Sta infatti girando Zodiac, thriller su un serial killer che lascia a media e polizia messaggi cifrati oscuramente inerenti allo Zodiaco, il che non può non far pensare a Se7en. A differenza del film che ha consacrato Fincher una decina d'anni fa, però, Zodiac si basa su una figura realmente esistita (e mai acciuffata dalla polizia), oggetto di vari libri di Robert Graysmith, da cui James Vanderbilt ha tratto la sceneggiatura.
Le riprese, cominciate l'8 agosto, vedono protagonisti Jake Gyllenhaal, Mark Ruffalo, Anthony Edwards e Robert Downey Jr (su Gary Oldman invece le voci di corridoio sono per il momento discordi). Tra le curiosità, da segnalare l'utilizzo per la totalità delle riprese (secondo la produzione per la prima volta in assoluto in un lungometraggio) della videocamera Thomson Viper FilmStream e del suo formato digitale non compresso.
L'uscita americana è prevista dopo l'estate 2006.
M.G.
È in arrivo su fanaticaboutfilms.it l’anteprima di Dirty Love, che segna il ritorno della leggendaria protagonista del Jenny McCarthy Show. Jenny McCarthy, ex Playmate, intramontabile bomba sexy, arriva sul grande schermo in una commedia dai toni slapstick da lei sceneggiata, oltre che interpretata, e diretta dal marito John Asher. Jenny è la sexy Rebecca, che vede la sua vita sgretolarsi quando trova il suo fidanzato tra le braccia di un’altra donna. Decisa a scovare il vero amore, accompagnata dagli amici più strampalati, intraprende un viaggio che si rivelerà surreale, selvaggio, e immancabilmente punteggiato dai più bizzarri incontri sessuali.
Il film si inserisce a pieno titolo nel filone di film culto quali Porky’s e National Lampoon, e aderisce perfettamente allo spirito della sua protagonista. Dice infatti Jenny McCarthy: “Adoro essere irriverente!”.
Per saperne di più continua a seguirci…
Dopo il denso documentario di ben quattro ore su Bob Dylan (No Directione Home), Martin Scorsese torna ad un genere a lui più usuale, il thriller “sporcato” di crimine e dramma. The Departed, questo il titolo del suo prossimo film in uscita quest’inverno, incrementa la lunga serie di remake hollywoodiani, questa volta da un successo di qualche anno fa targato Hong Kong.
Del film di partenza (Infernal Affairs) Scorsese mantiene la trama, la storia di un malavitoso che viene scelto per infiltrarsi all’interno del corpo di polizia di Boston, mentre un giovane poliziotto entra in incognito tra le fila della gang di criminali. L'obiettivo dei protagonisti è di smascherare piani e segreti delle due organizzazioni, ma le cose si complicheranno quando le vere identità dei due usciranno allo scoperto.
Sono già on-line le immagine dell’ultimo film della coppia Pixar-Disney: Cars. Se la stagione estiva si preannuncia costellata di prime visioni importanti, questo sarà sicuramente uno dei lungometraggi di maggior successo. Chi non ha mai intravisto nel musetto di una macchina sportiva i tratti umanoidi di un volto? Bene, nel trailer è possibile vedere come un parabrezza possa nascondere degli occhi, e come un freddo parafango in realtà celi una bocca. Nel mondo di Cars, infatti, le auto vivono e, oltre ad avere delle ambizioni, hanno anche le necessità di un essere umano: il miglior dottore, a volte, può essere un semplice meccanico.
L’animazione di oggi consente di ricreare ambientazioni che hanno ben poco da invidiare alla realtà: sfondi e paesaggi che è già possibile vedere nel trailer sono a dir poco sensazionali.
Manca davvero poco all’attesissima uscita nelle sale italiane del sequel di L’era glaciale. E’ previsto, infatti, perla primavera il seguito nelle sale delle avventure di Sid, Diego e Manny: per chi non riuscisse ad aspettare, sono on line le immagini del trailer.
Se nella scorsa pellicola avevamo lasciato il trio trionfante nella missione di riportare ai legittimi genitori un cucciolo d’uomo, adesso il compito sarà assolutamente più impegnativo. L’era glaciale sta volgendo al termine e tocca a loro avvisare gli altri animali del pericolo imminente che ne potrebbe scaturire: una gigantesca alluvione. All’atipico trio formato da una tigre, un bradipo e un mammut dovrebbe aggiungersi un altro personaggio, ovvero un mammut femmina, potenziale compagna di Manny, senza contare l’esilarante Scrat, intento ancora una volta a difendere le sue ghiande dalle mille avversità della natura.
V.B.
È in arrivo su fanaticaboutfilms.it l’anteprima di A casa con i suoi (Failure to Launch), commedia romantica di impianto classico che ironizza con leggerezza su quella generazione di trentenni di cui tanto si parla, che stentano a lasciare le comodità della vita in famiglia e sfuggono con qualsiasi mezzo alla vita a due e alla maturità affettiva che questa sembrerebbe comportare.
Fino a che, però, non incontrano la loro Sarah Jessica Parker… La diva e protagonista indimenticabile della serie televisiva di culto Sex & The City è Paula, nel film; a rivestire il ruolo del trentenne di successo, ma del tutto restio ad abbandonare la tranquillità del focolare e ad impegnarsi in pericolosi rapporti a due, è Matthew McConaughey, ormai celebre nei ruoli brillanti (Come farsi lasciare in 10 giorni, Contact, Amistad).
Come andrà a finire? Basterà il fascino di Paula/Sarah Jessica Parker a portare il bel Trey/Matthew McConaughey lontano dal nido?
Per scoprirlo continuate a seguirci…
Quattordici anni dopo Basic Instinct di Paul Verhoeven, Sharon Stone tornerà nei panni della scrittrice Catherine Tramell. A rivelare il potenziale trasgressivo di Risk Addiction è un trailer-scandalo comparso in questi giorni, al limite dell’hard core : scene di sesso più esplicite che mai, amore saffico, violenza estrema. A dirigere la Stone sarà lo scozzese Michael Caton-Jones, regista in cerca di rilancio dopo film minori come Rob Roy (1995) e The Jackal (1997). Michael Douglas, perfetta controparte di Sharon Stone, è ormai più produttore che attore, e a rimpiazzarlo sarà il semisconsciuto David Morrisey. L’attore britannico vestirà i panni di uno psicologo criminale di Scotland Yard, il Dr. Michael Glass, vittima delle ragnatele d’intrighi criminali e di seduzione di Catherine Tramell.
Quali sono i punti forti di un’operazione come Basic Instinct II, distribuito per l'Italia da Warner Bros.? La risposta è ancora quella di quattordici anni fa. Basic Instinct è un film charachter-driven, e la carta vincente è sempre la stessa: Sharon Stone.
Continua ancora la serie Scary Movie , giunta ormai al quarto episodio, che uscirà negli States il 14 aprile. Ad apportare nuova linfa al meccanismo, altrimenti facile a esaurirsi, di demenziali parodie cinematografiche a raffica, è ancora (come in Scary Movie 3) David Zucker, che nei decenni è diventato un'autentica istituzione del genere (Top secret, L'aereo più pazzo del mondo, un paio di Una pallottola spuntata...).
Questa volta, a farne le spese sembra essere soprattutto La guerra dei mondi e il suo protagonista Tom Cruise, di cui viene sbertucciata anche la lacrimevole dichiarazione d'amore alla Holmes in diretta TV.
E’ in fase di post-produzione l’ultima fatica di Brian De Palma. Sarà The Black Dahlia il titolo di questo thriller-noir che si colloca sulla scia del filone “femminile” iniziato con Femme fatale.
Ambientato nel 1947 a Los Angeles, tratta la storia di due ex pugili, divenuti poliziotti, che indagano sull’omicidio di un’ex prostituta col sogno di diventare attrice, soprannominata dai giornali Dalia Nera. Il cast si avvarrà, tra gli altri, di Josh Hartnett, Scarlett Johansson, Aaron Eckhart, Judith Benezra e soprattutto Hilary Swank, nel ruolo della femme fatale. La trentaduenne Swank, già vincitrice di ben due premi Oscar, si trova ancora una volta davanti all’ennesima prova della verità. Il personaggio di Dalia Nera si colloca infatti in posizione ben diversa dalle parti che fino ad oggi aveva svolto (ad esempio l’adolescente di Boys Don’t Cry).